Come aprire una gastronomia: incentivi, costi e opportunità in franchising

Vorresti aprire una gastronomia ma non sai da dove iniziare? Cerchi informazioni chiare e una guida completa che riporti tutto ciò che devi sapere? Sei nel posto giusto. 

In questo articolo vedremo come aprire una gastronomia, ridando dignità a un’attività troppo spesso associata al concetto di ristorazione rapida e di bassa qualità.

Aprire una gastronomia vuol dire, infatti, combinare vari tipi di sapere storico, geografico e culturale, fonderli insieme per dare via a prelibatezze tutte da gustare. Se questa è la strada che vorresti intraprendere, non ti resta che leggere la nostra guida.

  • Cosa fare per aprire una gastronomia  

  • Aprire una gastronomia con posti a sedere: iter burocratico e requisiti 

  • Incentivi per aprire una gastronomia 

  • Aprire una gastronomia in casa

  • Aprire una gastronomia in franchising

  • Quanto costa aprire una gastronomia 

  • Gestire i pagamenti della tua gastronomia 

Cosa fare per aprire una gastronomia  

Nonostante sia più economico rispetto ad aprire un ristorante o ad aprire un bar, decidere di aprire una gastronomia è comunque un'idea di business da pianificare con cura. 

La gastronomia, codice ATECO 56.10.11, è un'attività nel settore della ristorazione con somministrazione degli alimenti. Opererai quindi nel medesimo settore, in competizione con ristoranti, fast food, food truck, pizzerie, paninoteche, rosticcerie e così via.

Per aprire una gastronomia, la prima cosa da fare è valutare la validità del business. Su questo punto possiamo subito apporre una nota positiva. 

Il rapporto del 2023 a cura di Confcommercio ci informa che il comparto della gastronomia è trainante nel settore alimentare italiano. In particolare, è quel mix tra tradizione e innovazione a essere un vero punto di forza. 

In Italia, si contano quasi 3.000 imprese operanti nel settore della gastronomia e dei piatti pronti. Il fatturato è in costante crescita e risulta cresciuto di ben il 32,1% durante il quadriennio 2014-2018.

La seconda cosa altrettanto importante da fare è capire bene cosa vuol dire aprire una gastronomia. 

Si tratta di un'attività che vede a capo il gastronomo, una figura che si distingue per le sue capacità e conoscenze riguardanti la gestione dei prodotti alimentari. 

L'Università di Parma mette altresì in evidenza che il gastronomo non può oggi prescindere da attività quali:

  • Promozione dei prodotti enogastronomici

  • Organizzazione di attività turistiche culturali legate all’alimentazione

  • Valorizzazione del patrimonio gastronomico italiano

In definitiva, avviare una gastronomia vuol dire sposare una missione ben precisa: valorizzare i piatti tipici della nostra tradizione, aggiungere elementi innovativi e al contempo spiegare ai consumatori il cibo, le origini e la provenienza.

Il tutto mediante un'offerta di cibo diversificata che trova realtà in gastronomie specializzate con posti a sedere fino a gastronomie da asporto per coloro che desiderano un piatto pronto e veloce da consumare a casa. 

L'idea di business, insomma, si fonda su solide basi, ma al contempo puoi decidere quale direzione intraprendere.

Aprire una gastronomia con posti a sedere: iter burocratico e requisiti 

Per aprire una gastronomia da asporto con posti a sedere, l'iter burocratico è simile a quello richiesto per aprire una gelateria o una paninoteca. Ecco tutti i requisiti da rispettare e l'iter burocratico da seguire:

  • Apertura della P.IVA (Partita IVA): La partita IVA è il codice numerico di 11 cifre che identifica la tua attività. È necessaria per versare i contributi, ricevere pagamenti e gestire qualsiasi tipo di attività commerciale.

  • Apertura delle posizioni Inps e Inail: Necessarie per versare i contributi pensionistici del titolare dell'attività e dei dipendenti.

  • Autorizzazione dall'ASL (Azienda Sanitaria Locale): Garantisce che il tuo locale sia a norma dal punto di vista igienico-sanitario.

  • Presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività): È una dichiarazione in cui si comunica alle autorità la presenza dell'attività in città.

  • Pagare i costi per esporre l'insegna: Riguarda la tassa da versare al comune per esporre l'insegna esterna al locale.

  • Richiedere l'occupazione di suolo pubblico: L'autorizzazione è necessaria solo nel caso in cui prevedi di allestire tavoli all'esterno.

  • Iscrivere la società o la ditta individuale alla Camera di Commercio: È il processo che permette alla tua attività di essere legalmente riconosciuta sul territorio italiano.

In aggiunta a questo iter burocratico, è necessario ottenere la certificazione HACCP e l'abilitazione per somministrare bevande e alimenti (SAB). Mentre ti occupi di questo iter, seguito generalmente dal tuo commercialista di fiducia, dovresti anche occuparti del locale. 

Per questo, ti consigliamo di:

  • Individuare un locale commerciale (Categoria Catastale C1).

  • Scegliere gli arredi

  • Acquistare le attrezzature (pentole, padelle, frigoriferi, utensili da cucina)

  • Individuare fornitori e prodotti da vendere 

  • Valutare di quante persone hai bisogno

  • Predisporre un piano pubblicitario e di marketing

L'iter è quindi particolarmente lungo, con molti adempimenti da considerare. Dal momento in cui hai avuto l'idea, se tutto procede senza intoppi, potrebbero volerci dai 6 mesi a un anno prima che la tua gastronomia sia pronta ad aprire al pubblico.

Incentivi per aprire una gastronomia 

Probabilmente ti stai chiedendo se c'è la possibilità di accedere a opportunità di finanziamento o se ci sono incentivi per la tua nuova gastronomia. 

È sicuramente indicato verificare la presenza di fondi europei per aprire una gastronomia, così come altre tipologie di finanziamenti messi a disposizione dallo stato o dalle regioni prima di avviare il business. Questi infatti possono considerevolmente ridurre le spese iniziali da affrontare. 

In linea di massima, gli incentivi più indicati per l'apertura di questa tipologia di attività sono disponibili e gestiti dall'Agenzia Invitalia

Buona prassi è anche quella di controllare sul sito della propria regione per vedere se sono presenti bandi rivolti allo sviluppo di attività commerciali sul territorio. In quasi la totalità dei casi, ogni opportunità di finanziamento, sia questa totalmente o in parte a fondo perduto, è sempre gestita dalla Commissione Europea, la quale si occupa di distribuire i fondi allo stato o alle regioni che, a loro volta, li utilizzano per promuovere lo sviluppo d'imprese e iniziative di vario genere.

Infine, segnaliamo che categorie come giovani under 35, disoccupati e donne, risultano essere tra le categorie di persone che più facilmente hanno l’opportunità di accedere a sovvenzioni e incentivi. 

Aprire una gastronomia in casa

Probabilmente per risparmiare, ma anche per proporre un'idea di busines diversa dal solito, potresti pensare di aprire una gastronomia in casa. 

La buona notizia è che è possibile farlo, ma attenzione perché c'è uno specifico iter da seguire. A specificare tutti gli adempimenti ci sono le regioni. Ad esempio, la regione Emilia Romagna, con la determina 4888, ha disciplinato le attività di Home Restaurant e Home Food. Stessa cosa hanno fatto la Regione Abruzzo e molte altre.

In assenza di norme specifiche definite dalle regioni, ti consigliamo comunque di recarti in comune e di chiedere quale sia l'iter da seguire. Tuttavia, in generale, ogni regolamento fa riferimento ai 7 articoli stabiliti dalla Camera dei deputati nel documento "Disciplina dell'attività di ristorazione in abitazione privata". 

Leggendo il documento hai la possibilità di sapere quali sono i requisiti, come gestire gli alimenti, i pagamenti, nonché tutti gli obblighi da ottemperare per esercitare l'attività di gastronomia in casa.

In questa sede ci limitiamo a farti notare che:

  • Non c'è bisogno di modificare la destinazione d'uso dell'immobile.

  • Devi comunque presentare la SCIA.

  • Hai l'obbligo di ottenere il certificato HACCP.

  • Si tratta di un'attività saltuaria, non puoi servire più di 500 pasti l'anno né generare più di 5.000 euro di proventi.

Aprire una gastronomia in franchising

Aprire una gastronomia in franchising può essere un'interessante strada da intraprendere. L'Italia è un Paese dove certamente non manca una radicata cultura del buon cibo.

Di conseguenza, negli ultimi 30 anni abbiamo assistito a un proliferare di opportunità di franchising nel settore, gastronomia inclusa. 

Per quanto concerne l'investimento iniziale richiesto dalla casa madre, questo è variabile, ma generalmente compreso tra i 25.000 e i 50.000 euro.

Il format in pieno stile franchising ti consente di aprire la gastronomia in tempi rapidi, nonché di beneficiare del know-how della casa madre, la quale si occupa di:

  • Redazione del business plan

  • Attrezzature

  • Arredi

  • Pubblicità e marketing

  • Prodotti alimentari da vendere e servire

  • Formazione del personale

  • Presentazione della documentazione

  • Continua assistenza post apertura

Insomma, aprire una gastronomia in franchising assicura numerosi vantaggi. Puoi beneficiare di un marchio già riconosciuto nel settore, riducendo notevolmente il rischio d'impresa. Inoltre, eviti di occuparti di molte pratiche burocratiche e ti sollevi da diverse incombenze.

Tuttavia, come ogni cosa, ci sono dei pro e dei contro. Chiaramente, non potrai scegliere quali prodotti commercializzare, né come allestire il locale. Da un lato, riduci notevolmente il rischio d'impresa, ma dall'altro, se desideri essere un imprenditore a tutti gli effetti e avere massimo potere decisionale, allora la scelta del franchising potrebbe non essere adatta a te.

Quanto costa aprire una gastronomia 

I costi per aprire una gastronomia possono variare notevolmente a seconda del tipo di business che desideri intraprendere. 

Se aprire una gastronomia in casa è la soluzione più economica, l'apertura di un locale in centro, magari con molti tavoli all'esterno, può essere la soluzione più costosa. 

I costi possono quindi variare da poche migliaia di euro fino a oltre 100.000. Le principali voci di costo, che si dividono in fisse e variabili, sono le seguenti:

  • Affitto o l'acquisto del locale

  • Arredamento

  • Attrezzature

  • Iter burocratico (apertura P.IVA, posizioni contributive)

  • Materie prime

  • Tasse

  • Costi per il personale

  • Pubblicità e marketing

È difficile dire a priori quanto ti costerà aprire una gastronomia. È per questo che dovresti preparare un business plan che possa non solo darti una chiara idea delle spese, ma anche valutare quali ricavi genererai per assicurare che l'attività possa raggiungere gli obiettivi di guadagno desiderati.

Come gestire i pagamenti della tua gastronomia 

In questa guida, ci auguriamo di averti fornito sufficienti elementi per valutare la fattibilità del tuo prossimo business.

Prima di chiudere, però, desideriamo invitarti a scegliere con cura anche i terminali POS con i quali ricevere i tuoi pagamenti in digitale. La scelta ideale dovrebbe ricadere su dei lettori che siano pratici, economici e facili da usare. 

Ad esempio, i POS di SumUp rappresentano oggi una soluzione economica, innovativa e facile da installare. Non è un caso che già 4 milioni di persone in tutto il mondo utilizzano SumUp.

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